Un'operazione più lunga del previsto per via del fatto che le scene sono più complesse rispetto al primo libro.
Gli sfondi prendono moltissimo tempo.
Pubblico una foto di backstage molto significativa.
Si vede la molltitudine di pezzi.
Oltre alle verdurine ci sono fiori, erba, alberi, lumache, api, vespe, coccinelle, farfalle, foglie, case, strade, montagne, orti, e anche due contadinelle.
Volete sapere chi sono?
Ovviamente le Twins!
Una decisione dell'ultim'ora che mi piace molto, su suggerimento della mia gemella Valeria che ha avuto l'idea di mettermi in una foto ma in versione chibi plastilinoso e poi abbiamo aggiunto pure il suo alter ego, così la coppia è fatta
Dopo il successo del mio primo libro per bambini, pubblicato senza editore ma grazie all'incoraggiamento di chi ha prenotato preventivamente la propria copia dandomi la possibilità di pagare le spese minime, ho deciso che per Natale 2014 avrei preparato il secondo.
Nemmeno questa volta avrò l'editore, un po' perchè non mi sono mossa a cercarlo, un po' perchè alla fine ho voluto farlo come l'anno scorso e cercare consensi per pubblicarlo con le mie forze.
Anche questo avrà le illustrazioni di plastilina, più complesse delle prime.
Anche questo avrà le filastrocche in sardo, più lunghe delle prime.
L'argomento è diverso ma tutto sommato non si discosta molto dal primo. Restiamo in campagna ma i protagonisti sono gli ortaggini! Anzi in sardo saranno Is bidrureddas! E, novità, in inglese The vegetables!
Il titolo è ancora provvisorio ma devo muovermi a decidere!
Ho preparato tutto: gli ortaggini, 15 o 16 tipi, lo sfondo con un bel cielo azzurro e varie scenografie, il fondo marrone come la terra dell'orto. gli abbinamenti con altri ospiti come coccinelle, farfalle, formiche, api, vespe, e poi i grandi amici-nemici dell'agricoltura: lombrichi e lumache.
Tutti coloratissimi come nel mio stile e tutti sorridenti, tranne l'aglio che è un po' giù di morale, chissà poi perchè.....
Le nuove filastrocche sono più lunghe e articolate delle prime e ne sono orgogliosa perchè ho cercato di fare una cosa meno cantilenante e ancora più pieno di parole e significati e dati importanti per apprezzare le verdure e la loro importanza nella nostra alimentazione, pur restando in tono bambine.
Alcune ho cercato di renderle anche più poetiche sfruttando qualche forma grammaticale e espressione sarda che mi piace molto.
Questa volta oltre alla filastrocca in sardo e la traduzione in italiano, metterò anche la versione inglese. Così il libro sarà trilingue!
Ho già fatto delle prove delle scenette ma poi le foto ufficiali le farò dal fotografo.
Ve ne propongo alcune anche se la luce non sempre è buona ma l'idea ve la farete eccome
Il 18 maggio ho tenuto un laboratorio a Serri, un paesino del Sarcidano (una subregione della Sardegna).
L'argomento era la famiglia, i bambini, nell'ambito di un evento nazionale: la IV settimana del diritto alla famiglia "I bambini vinceranno la crisi - 200 eventi in 200 città".
E allora ho sviluppato questo argomento in un lavoro da far creare ai bambini. Un cuore a simboleggiare l'affetto e sul cuore alcuni protagonisti della famiglia.
Il laboratorio è stato inserito all'interno di un'altra manifestazione che si svolgeva in quei giorni a Serri. La fiera di S. Lucia, nella quale c'erano anche tante altre manifestazioni collaterali oltre alla festa religiosa.
E' stata una bella sorpresa quando è arrivata Alessandra Mullri (L'isola che c'è, va in onda su TCS il giovedì alle 21.30) per intervistarmi durante il laboratorio. Non me l'aspettavo e mi ha fatto un piacere enorme. Non era mai successo di essere intervistata direttamente dentro uno dei miei laboratori!
Ecco il video
Poi a fine lab è arrivata una mia amica fotografa (Stefania Anedda) per la quale ho fatto un gallo a tempo di record e lei ha fotografato tutte le fasi dell'operazione di creazione!
Ecco le foto con mia sorella Valeria e mia cugina Chiara, che mi affiancano spesso nei lab!
Quando nel 2011 lavorai ad una festa patronale come presentatrice, il programma prevedeva 3 serate di folk.
La prima era di balli sardi con vari gruppi folk da diversi paesi, che alternavano le loro esibizioni sul palco. La seconda era di canto a chitarra, canto in re corsicana etc.
La terza era un gara di poesia improvvisata, ovviamente in sardo, specifico perchè chi non è sardo non la conosce. Una tradizione fortissima e radicata in Sardegna e ancora molto presente in alcune zone più di altre.
Ero abbastanza tranquilla perché erano cose che conoscevo e infatti le prime due serate sono andate lisce.
Anche per la terza ero tranquilla, fino a quando, dopo cena, mi si avvicina uno dei protagonisti della serata e mi chiede se me la sento di presentare la serata in sardo. .......................................
Io per qualche lungo secondo non ho detto niente, ma ho pensato un sacco e alla fine di quei lunghi secondi gli ho risposto: ok posso farlo, ma nel mio dialetto, perché il vostro non lo conosco (ovviamente non potevo saperlo parlare pur capendolo tutto).
All'epoca ero fuori dal dialetto, nel senso che non ne parlavamo così tanto, e io non lo parlavo se non per qualche intercalare in famiglia o comunque le solite cose che tutti sanno dire, almeno tra i miei coetanei.
In realtà ne sapevo molto di più ma parlarlo correntemente è un'altra cosa e allora non lo parlavo proprio.
Potevo seguire tutto il discorso di chiunque ma poi la mia riposta era sempre in italiano.
Perciò, mi sono dovuta scrivere due righe e la presentazione l'ho fatta così. Fortunatamente nelle gare poetiche c'è poco da presentare perché i protagonisti sono i poeti e parlano praticamente solo loro mentre si "scontrano" verbalmente, in modo spesso divertente e interessante.
La loro capacità di improvvisare è un'arte sopraffina e io li ammiro moltissimo. Resto spesso a bocca aperta. Ma magari riprenderò questo discorso un'altra volta perché merita un post a parte.
Per quella serata ho ringraziato mille volte la mia passione per le lingue perché è grazie a quella che ho sviluppato interesse da sempre e che quindi ho potuto scrivermi quelle righe in poco tempo per presentare. Durante la presentazione il foglio tremava!
Oggi la mia capacità di parlare in sardo è migliorata e aver scritto il libro mi ha dato modo di sviluppare nozioni che avevo latenti e che sono venute fuori quando ho iniziato a scrivere le filastrocche sugli animali della fatttoria.
Da dicembre, quando è uscito il libro ho iniziato a informarmi meglio anche sulle regole ortografiche della lingua. Su questo argomento ci sono tante divisioni tra chi si occupa di lingua in modo ufficiale ma io preferisco starne fuori e usare il mio dialetto terralbese che è sì, campidanese (del campidano) ma è leggermente diverso da quello di cagliari o altri paesi della stessa subregione. Pur avendo iniziato a studiare, oltre a leggere tutto su questo argomento e guardare tutte le trasmissioni in sardo.
E ad aprile ho avuto la mia prima intervista in sardo. In televisione. Che ansia quando mi è stato proposto... Ma non volevo rinunciare!
Sono abituata alle telecamere ma di solito parlo in italiano. Questa volta era diverso. Dovevo parlare in sardo, in tv, e si sa che se sbagli in tv, arrivano subito i correttori, anche chi non ne capisce niente ma crede di avere la verità in tasca e non sta zitto.
Mentre apprezzo moltissimo le correzioni da chi ne capisce e colgo i consigli sempre.
Mi sono preparata anche psicologicamente a questa prima volta.
E il giorno prima, mentre ero a casa e facevo tutt'altro, ripetevo a voce alta quello che forse avrei detto. Non conoscevo le domande ancora, quindi ipotizzavo e scioglievo la lingua.
Il 29 aprile alle 12 appuntamento con Tore Cubeddu per TCS Dìariu.
In 8 minuti avevamo finito. E' andata bene! Certo qualche parolina in italiano è scappata ma è andata benissimo comunque! E vi mostro l'intervista andata in onda! Buona visione
Ormai chi mi segue, dal blog da facebook etc, conosce la storia del mio libro, com'è nato etc e quindi dirò solo che il libro è uscito a dicembre.
Da allora ho avuto qualche articolo su qualche quotidiano, ma c'era una cosa che ancora mancava: l'intervista televisiva!
E così a marzo è arrivata! Su TCS il programma TC7 di Alessandra Addari.
Quando ho scritto le filastrocche, non avevo in mente di pubblicarle, cioè lo pensavo ma non pensavo di farlo veramente, viste le difficoltà a trovare un editore per la prima favola.
Poi ho deciso di tirarla fuori dal cassetto e di fare il libro da sola, senza editore, con le illustrazioni in plastilina e questa era la cosa più importante per me in quel momento: la plastilina. Perchè il libro doveva essere per me un veicolo pubblicitario per i miei laboratori per bambini.
Dopo qualche mese di lavorazione tra animali di plastilina, allestimento scene, foto delle illustrazioni e l'importantissimo lavoro di grafica (quest'ultimo non l'ho curato io personalmente) e grazie alle prenotazioni dei mie tifosi ed estimatori, il libro è arrivato il 16 dicembre.
Ma questa è storia vecchia.
Questa premessa per dire che non mi aspettavo gli s viluppi che poi il libro ha avuto.
Come quella di entrare in un mondo nuovo: quello di quelli che parlano in sardo ogni giorno anche su facebook e che tanto si battono per non farla sparire dalla nostra vita quotidiana. E tante altre cose interessanti che alimentano la passione per le lingue e per le tradizioni.
E così i miei laboratori sono diventati anche misti. Se prima erano dei laboratori (innovativi per il metodo di lavorazione) di manualità, utile a sviluppare la creatività di ogni bambino ma anche degli adulti, ora sempre più spesso mi capita di essere chiamata per fare i lab sul libro.
La lettura delle filastrocche ai bambini durante la lavorazione dell'animaletto di plastilina, è una cosa molto interessante, che li coinvolge molto.
Va bene per i bambini dai 3 anni in su, infatti ho avuto classi della scuola primaria ma anche della scuola dell'infanzia, con risultati sempre molto soddisfacenti per tutti e per me, che vedo il mio lavoro esposto dal vivo e vissuto anche dai bambini in prima persona. E così il libro vive davvero!
E proprio quello che volevo per il mio libro era proprio che fosse uno strumento per i bambini.
Invece ho scoperto che può essere una lettura divertente anche per gli adulti.
Quando alle presentazioni leggo le filastrocche al pubblico, solitamente adulti, ci sono sempre risate alla fine di alcune.
Questo perché le mie filastrocche sono anche un po sarcastiche, oltre ad essere descrittive dell'animale e del suo antico ruolo in campagna.
La conferma l'ho avuta domenica 25 maggio al Festival di poesia Lo sguardo nudo Condominio poesia organizzato da Isolateatro a Quartu S. Elena.
Ho aderito all'evento timidamente temendo che il mio scritto non fosse in tema con la serietà dell'argomento poesia.
Ma ho partecipato comunque. E le risate che hanno seguito la mia lettura mi ha dato coraggio!
Collaborare con il mondo dei kids ma in modo nuovo!
Dal 2010 ho iniziato a lavorare la plastilina, e questo
chi mi segue lo sa bene, e da allora ho a che fare con i bambini tramite i miei laboratori creativi.
In questi anni ho fatto tante cose. Cose nate per mia
iniziativa, proposte ovunque e diversificate con l’aggiunta di altre attività
per l’intrattenimento dei bambini.
Sempre in modo sano, divertente, formativo,
utile e soprattutto creativo.
Quest’anno, grazie a facebook, sono stata contattata da un "giornale per i bambini e per le loro famiglie": KIDS MAGAZINE.
Una rivista nata in Toscana, alla quale collaborano, oltre a
vari specialisti che curano le rubriche di consigli medici e di benessere, grafici, disegnatori, creativi di tutti i tipi, anche gli stessi bambini delle scuole dei paesi e città dove viene pubblicato.
E' nata in toscana ma con
grandi progetti di crescita anche in
altre regioni italiane.
In questo momento Kids Magazine viene pubblicate in
diverse edizioni, una per ogni paese nel quale i bambini si occupano della
propria rubrica.
Il giornale poi viene distribuito gratuitamente in classe.
Alla richiesta di collaborazione io ho risposto subito con
un SI! e ora curo per KIDS MAGAZINE una rubrica dedicata proprio alla mia arte, la Plastilina.
La rubrica, a pagina intera, si chiama Creiamo con… La Plastilina
di Monica Tronci.
In ogni numero propongo un tutorial per creare un
animale. Per cominciare ho pubblicato il
tutorial della gallina e quello per imparare a creare il gatto. Due personaggi
tratti dal mio libro in sardo “Sa vida in su sattu”.
Oltre alla versione cartacea, Kids Magazine ha un sito nel quale sono presenti tutti i giochi e contenuti della rivista e molte altre pagine dedicate ai disegni da colorare, al bricolage, ai consigli medici etc e anche sul sito c'è la mia rubrica Creiamo con...
E poi c'è la pagina dei miei videotutorial. Su youtube da diversi anni sono presenti i miei videotutorial per i bambini ma da poco ho iniziato una nuova serie di tutorial totalmente dedicati a Kids magazine con i riferimenti al giornale e la mia bella canotta rossa marchiata Kids!
Sono molto felice di questa collaborazione che mi dà modo di esprimermi a 360° ma in modo nuovo.
Presto preparerò il nuovo tutorial per la verisone cartacea e il nuovo video per il sito. In attesa di andare in toscana a conoscere Maurizio Mosi (PubbliCiak), l'editore, e tutti i suoi collaboratori. Una grande famiglia che vive con entusiasmo il proprio lavoro e della quale sono contenta di fare parte!